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Vescovo parla larga

Cronache dall’Assemblea

AssembleaCoraggio, creatività, speranza. Questo deve avere di buono l’Azione Cattolica, anche nel nostro territorio. Si potrebbe sintetizzare così il succo dei lavori della XIV Assemblea diocesana elettiva dell’AC viterbese svoltasi domenica 16 febbraio presso il teatro della parrocchia del Murialdo. Già il titolo dato all’assise, “Hai questo di buono” (Ap 2,6) indicava la voglia di guardare oltre le povertà del tessuto associativo, per individuare i talenti da investire nel futuro. Continua a leggere

Fare nuove tutte le cose

Con la tenacia della speranza e l’audacia dell’improbabile

DSC_1574Sono state giornate dense di emozioni e di contenuti, quelle che hanno segnato la XIII Assemblea diocesana elettiva dell’Azione Cattolica diocesana, occasione per riscoprire radici profetiche e preziosi della più antica associazione ecclesiale. Nata proprio qui, a Viterbo, per opera del giovane Mario Fani 150 anni fa. Le prime riunioni del circolo intitolato a Santa Rosa, infatti, sono datate 1867, mentre il primo statuto è del 1868. Il tempo che arriva sarà quindi segnato da uno straordinario “Giubileo associativo”, che avrà il suo inizio il 29 aprile del prossimo anno in piazza San Pietro con l’incontro nazionale di tutti i soci di AC con Papa Francesco. E quindi un percorso che vedrà Viterbo al cuore di numerosi eventi. Continua a leggere

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IN CAMMINO PER… FARE NUOVE TUTTE LE COSE / 4

Fare nuove tutte le coseFare nuove tutte le cose: un impegno per ogni cristiano e che, come Azione Cattolica diocesana, inizieremo a declinare con il pomeriggio di riflessione animato dagli interventi del direttore del quotidiano Avvenire Marco Tarquinio e dell’Assessore ai Servizi Sociali del Lazio Rita Visini, senza dimenticare il contributo che ci fornirà la Caritas diocesana. Tutti insieme ci aiuteranno a declinare le sfide di questi tempi per capire in cosa consista e come spendere (per la Chiesa e il mondo) la novità cristiana.

Tra le tante, abbiamo individuato come sfide il rapporto tra misericordia e giustizia, le problematiche legate a lavoro e povertà, l’ambito della famiglia connesso all’emergenza educativa. Ma come cristiani non possiamo non porci la questione della spiritualità laicale, ovvero quale apertura al mistero vibra nella nostra quotidianità. Ci aiuta a riflettere su questo aspetto una cara amica dell’Ac, la dottoressa Roberta Preziosi.

Di stupore e mistero

esercizi_spirituali_Dell’uomo, cioè di noi stessi, conosciamo i bisogni e i desideri, i successi e le sconfitte, la fisiologia e la patologia,  quello che facciamo e quello che sentiamo e altro ancora. Ma è difficile comprendere se ha un senso il nostro esserci, la nostra stessa vita.  Così difficile  da negare o nascondere questa domanda di senso, perché ci spoglia di qualsiasi identità e illusione di possesso.  Chi io sia realmente non lo so ancora... scriveva R. Guardini.

Penso che la spiritualità sia quello spazio in cui la persona accetta questa sfida . Da credente e non. Non si crede  per convenienza: non è “conveniente” e neppure “utile” porsi domande sul senso delle cose. In più, il credente vede che Dio è diventato privo di importanza per l’individuo, ma allo stesso tempo sa che ognuno è estremamente importante agli occhi di Dio. E di questo sente la responsabilità.

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famiglia

IN CAMMINO PER… FARE NUOVE TUTTE LE COSE / 3

Fare nuove tutte le coseDopo quelli dedicati a giustizia e misericordia e a lavoro e povertà, ancora un contributo in vista dell’appuntamento del 22 ottobre, quando saranno con noi Marco Tarquinio (direttore del quotidiano Avvenire) e Rita Visini (Assessore alle Politiche Sociali della Regione Lazio).
Uno dei temi che affronteremo nel corso del pomeriggio alla chiesa di Sant’Egidio al Corso sarà certo quello della famiglia, un ambito cruciale non solo per i cristiani, ma per la definizione di una comune antropologia umana.

Ci aiutano a riflettere su questo versante (che tocca anche aspetti di quella “emergenza educativa” più volte sottolineata da papa Benedetto XVI) Stefano Aviani e Letizia Perugini, sposi da lunghi anni impegnati nell’opera del Centro di Aiuto alla Vita e del Movimento per la Vita.

Il dono rubato

famiglia“Io voglio una famiglia dove c’è qualcuno che ti aspetta ed è lì per te, voglio qualcuno di cui non devi avere paura che un giorno ti lasci sola, voglio la sicurezza che i miei figli non siano abbandonati e che saranno sempre amati”. Così una ragazza di 17 anni, famiglia divisa e nessun particolare percorso ecclesiale. Un lavoro svolto a scuola che diventa una contestazione forte, la rappresentazione di un desiderio insopprimibile e la denuncia di una solitudine che accomuna tanti ragazzi cui troppo spesso si chiede di farsene una ragione, magari con l’aiuto dello psicologo. C’è un buco nel cuore dei giovani che nasce da dentro la vita degli adulti ed è ignorato dalle istituzioni e dai media. Non si creda però che riguardi solo loro: è la ferita di un’intera società che sembra aver smarrito il senso della propria responsabilità educativa e vede nei giovani non una speranza, ma un problema. Una civiltà che, schiacciata sul presente, sembra quasi priva di ricordi e di sogni, senza più un presentimento del futuro. Un filo si è spezzato… Continua a leggere