di ISABELLA ZELONI– Domenica 6 aprile si è svolto il terzo appuntamento assembleare con gli aderenti e i simpatizzanti dell’Azione Cattolica Diocesana.
È stata una intensa Giornata di Spiritualità, all’interno della splendida cornice del Monastero delle Suore Trappiste di Vitorchiano, che ci hanno ospitato per l’intera giornata.
Dopo i momenti di attività di gruppo della mattina ed il pranzo comunitario, a rendere ancora più ricca di contenuti la giornata sono state nel pomeriggio le testimonianza di due giovani suore del Monastero e, a seguire, la Lectio tenuta da Don Alfredo Canuzzi.
Entrambi i momenti hanno offerto intensi spunti di riflessione.
E con il ricordo di queste riflessioni, l’AC Diocesana augura a tutta la Comunità diocesana una Santa Pasqua!
Il 5 ottobre scorso abbiamo avuto il privilegio di avere con noi, ad aprire i lavori del consiglio diocesano, don Michele Pace. Giunto al termine dell’incarico di assistente nazionale del Movimento Studenti di AC e del Movimento di impegno educativo di AC, prima di ripartire per la sua diocesi di Andria, gli abbiamo chiesto di accompagnarci con una meditazione che tenesse insieme la riflessione sulla vocazione nella vita cristiana e la spiritualità di Carlo Carretto, dato che proprio da don Michele è stato priore di Casa San Girolamo a Spello, dove Carretto visse gli ultimi suoi anni e dove è sepolto.
Don Michele ci ha lasciato un grande regalo: una lettera scritta “à la” Carretto, con il suo sguardo, la sua esperienza, la sua profondità, per aiutare a discernere i segni di questi nostri tempi.
Ve la proponiamo nella sua interezza, certi che possa essere uno stimolo importante per il cammino dell’anno….
Cari amici,
stasera voglio parlarvi del deserto… questo luogo è così angusto e insieme così affascinante, così silenzioso, ma anche così pieno di voci, da suscitare in me dolci memorie e pensieri di futuro. Vi sembrerà strano che nel bel mezzo di un Consiglio Diocesano di Azione Cattolica, luogo e momento di dialogo in vista di una progettazione di un’azione missionaria, vi parli proprio di questo luogo, ma ritengo che sia utile per me, per voi, per tutti ritornare ogni tanto al deserto, perché questo luogo di non-vita, ci aiuti a vivere. Continua la lettura di Lettera da fratel Carlo→
Davvero un momento di grazia è stato quello vissuto al Monastero delle Benedettine di Vetralla lo scorso 25 febbraio.
Un’occasione per riscoprire la nostra vocazione alla bellezza e alla gioia narrataci dai Vangeli nell’episodio della Trasfigurazione; per capire il nostro bisogno di ascesi, librandoci della zavorra che ci impedisce di sollevarci dalle nostre ferite e dai nostri peccati; per leggere la nostra vita come figli del nostro futuro, quello incontrato nel battesimo: il nostro destino da figli di Dio.
Sono solo alcuni dei temi che ha toccato nella sua appassionante meditazione don Gabriele Bandini, rettore del seminario diocesano di Fiesole e assistente unitario di AC per la regione Toscana.
Impossibile descrivere in poche righe la profondità del suo discorso e l’acutezza delle provocazioni lanciateci.
Per questo alleghiamo a questo link il suo intervento con il più caloroso invito a leggerlo e riassaporarlo!
La giornata è vissuta anche attraverso passaggi liturgici (l’adorazione eucaristica e la messa) e la convivialità della tavola. Insomma, una giornata preziosa per coltivare la ricchezza della nostra vocazione laicale e associativa.
Una giornata messianica: è quella vissuta da Gesù a Cafarnao, nel cap. 1 del Vangelo di Marco; è quella che attende ogni cristiano quotidianamente; e pure è stata quella vissuta a Bagnoregio lo scorso 12 marzo, occasione di un ritiro quaresimale per il Consiglio Diocesano e i Consigli Parrocchiali della nostra Azione Cattolica.
A guidare la riflessione è stato don Alfredo Tedesco, Assistente Acr della diocesi di Roma. Che ci ha aiutato a inquadrare come nelle diverse realtà (nella Chiesa, in famiglia, nel mondo) ci siano tante tentazioni, tante sfide che la presenza del demonio ci pone davanti; ma soprattuto c’è la presenza del Signore che aiuta a superare ogni prova, a santificare il tempo che ci è donato. La preghiera è la chiave per mettere ordine alla nostra agenda, alle cose che sono importanti, a trascinarci sulla porta per accogliere e testimoniare il Regno di Dio all’umanità in cerca di una speranza per vivere.
Nella nube luminosa che è la nostra fede – come ci suggerisce il Vangelo domenicale, quello della Trasfigurazione – il nostro faro fendinebbia è Gesù, ci ha ricordato don Alfredo. Lui ci indica la strada, lui ci dà la sicurezza di stare sul giusto cammino che ci fa “figli prediletti” di cui il Padre è orgoglioso.
Dopo il lauto pranzo preparato dalle suore di casa Emmaus, il pomeriggio è stato il momento per una riunione del Consiglio Diocesano allargato ai Presidenti Parrocchiali. Tra le varie incombenze, una davvero cruciale: cominciare a imparare l’inno di #FuturoPresente, l’incontro nazionale dell’Azione Cattolica Italiana con Papa Francesco il 29 aprile in piazza San Pietro. Ecco i primi tentativi…
Il 29 aprile darà il via ai festeggiamenti per i nostri primi 150 anni! Un Giubileo Associativo che passerà inevitabilmente da Viterbo, dove l’avventura dell’AC con Mario Fani è iniziata. Tutte le diocesi d’Italia saranno invitate a venirci a trovare, per pregare e fare festa insieme. Ecco allora che il progetto “150 AC” vorrà la collaborazione di tutte le nostre parrocchie, dei soci e dei simpatizzanti di AC: tutti coinvolti per accogliere i nostri fratelli pellegrini. Attendiamo le vostre disponibilità all’indirizzo p.********@***il.com
Infine il lavoro si è concentrato sulle indicazioni pastorali del vescovo: in tre laboratori ci siamo confrontati sulle periferie esistenziali, gli adulti, la vita delle parrocchie. Il frutto verrà elaborato dalla Presidenza diocesana e proposto al vescovo Lino come frutto del nostro discernimento.
Fare nuove tutte le cose: un impegno per ogni cristiano e che, come Azione Cattolica diocesana, inizieremo a declinare con il pomeriggio di riflessione animato dagli interventi del direttore del quotidiano Avvenire Marco Tarquinio e dell’Assessore ai Servizi Sociali del Lazio Rita Visini, senza dimenticare il contributo che ci fornirà la Caritas diocesana. Tutti insieme ci aiuteranno a declinare le sfide di questi tempi per capire in cosa consista e come spendere (per la Chiesa e il mondo) la novità cristiana.
Tra le tante, abbiamo individuato come sfide il rapporto tra misericordia e giustizia, le problematiche legate a lavoro e povertà, l’ambito della famiglia connesso all’emergenza educativa. Ma come cristiani non possiamo non porci la questione della spiritualità laicale, ovvero quale apertura al mistero vibra nella nostra quotidianità. Ci aiuta a riflettere su questo aspetto una cara amica dell’Ac, la dottoressa Roberta Preziosi.
Di stupore e mistero
Dell’uomo, cioè di noi stessi, conosciamo i bisogni e i desideri, i successi e le sconfitte, la fisiologia e la patologia, quello che facciamo e quello che sentiamo e altro ancora. Ma è difficile comprendere se ha un senso il nostro esserci, la nostra stessa vita. Così difficile da negare o nascondere questa domanda di senso, perché ci spoglia di qualsiasi identità e illusione di possesso. Chi io sia realmente non lo so ancora... scriveva R. Guardini.
Penso che la spiritualità sia quello spazio in cui la persona accetta questa sfida . Da credente e non. Non si crede per convenienza: non è “conveniente” e neppure “utile” porsi domande sul senso delle cose. In più, il credente vede che Dio è diventato privo di importanza per l’individuo, ma allo stesso tempo sa che ognuno è estremamente importante agli occhi di Dio. E di questo sente la responsabilità.