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1, 2, 3… per la Pace io e te!

20170212_110540Costruire una città fatta di Pace. Questo il senso della Festa della Pace organizzata dall’Azione Cattolica dei Ragazzi lo scorso 12 febbraio e che ha visto la partecipazione dei gruppi A.C.R. di Arlena e delle parrocchie del Sacro Cuore e di Sant’Angelo in Spatha di Viterbo.

20170212_104636La giornata, luminosa e soleggiata, è iniziata al Santuario di Santa Rosa a Viterbo, grazie anche all’accoglienza sempre disponibile delle suore Alcantarine. Qui i ragazzi, dopo la preghiera iniziale guidata da don Pier Paolo, hanno potuto riflettere sul brano biblico su cui quest’anno si concentra il cammino dell’Associazione: il Vangelo delle beatitudini, ovviamente a misura di bambino!

20170212_105058Divisi in gruppi i partecipanti hanno rappresentato e disegnato le beatitudini come le vedono loro: se ci si prende cura gli uni degli altri, impegnandosi a portare un sorriso a chi è nel bisogno, allora saremo beati anche noi, perché il Signore può trasformare il lamento in danza.

20170212_113823La mattinata è poi proseguita con la marcia della pace lungo le strade del centro di Viterbo fino all’oratorio di Santa Maria della Verità; attraverso gli slogan e i bans i ragazzi hanno capito che la pace inizia da loro e che Dio può soltanto indicarci la via ed accompagnarci.

20170212_163655_3Il progetto di Pace 2017 dell’Azione Cattolica si chiama Costruiamo la Pace e intende richiamare l’attenzione alla cura dell’altro e all’importanza di non lasciare indietro nessuno nella costruzione di un mondo più bello che può essere ancora casa per tutti e per ciascuno. Proprio per questo nel pomeriggio è stato chiesto ai ragazzi di costruire realmente con del materiale cartaceo di recupero (senza sprechi inutili!) il proprio quartiere della Città della Pace.

20170212_163517La festa si è conclusa con la celebrazione della Santa Messa, alla quale hanno preso parte anche i genitori dei ragazzi, che hanno potuto avere un breve assaggio delle esperienze maturate dai propri figli. In particolare, come ha ricordato nell’omelia don Pier Paolo, per fare la pace c’è bisogno degli altri, non si fa da soli. E anche le occasioni di discordia possono essere l’occasione per ricominciare daccapo a costruire una fratellanza nuova.

Un grazie di cuore dall’equipe diocesana va a tutti i ragazzi, gli educatori e i genitori che hanno voluto partecipare e che hanno reso questa giornata speciale.

Chiara Pasquini
responsabile diocesana ACR

Con la tenacia della speranza e l’audacia dell’improbabile

DSC_1574Sono state giornate dense di emozioni e di contenuti, quelle che hanno segnato la XIII Assemblea diocesana elettiva dell’Azione Cattolica diocesana, occasione per riscoprire radici profetiche e preziosi della più antica associazione ecclesiale. Nata proprio qui, a Viterbo, per opera del giovane Mario Fani 150 anni fa. Le prime riunioni del circolo intitolato a Santa Rosa, infatti, sono datate 1867, mentre il primo statuto è del 1868. Il tempo che arriva sarà quindi segnato da uno straordinario “Giubileo associativo”, che avrà il suo inizio il 29 aprile del prossimo anno in piazza San Pietro con l’incontro nazionale di tutti i soci di AC con Papa Francesco. E quindi un percorso che vedrà Viterbo al cuore di numerosi eventi. Continua la lettura di Con la tenacia della speranza e l’audacia dell’improbabile

IN CAMMINO PER… FARE NUOVE TUTTE LE COSE / 4

Fare nuove tutte le coseFare nuove tutte le cose: un impegno per ogni cristiano e che, come Azione Cattolica diocesana, inizieremo a declinare con il pomeriggio di riflessione animato dagli interventi del direttore del quotidiano Avvenire Marco Tarquinio e dell’Assessore ai Servizi Sociali del Lazio Rita Visini, senza dimenticare il contributo che ci fornirà la Caritas diocesana. Tutti insieme ci aiuteranno a declinare le sfide di questi tempi per capire in cosa consista e come spendere (per la Chiesa e il mondo) la novità cristiana.

Tra le tante, abbiamo individuato come sfide il rapporto tra misericordia e giustizia, le problematiche legate a lavoro e povertà, l’ambito della famiglia connesso all’emergenza educativa. Ma come cristiani non possiamo non porci la questione della spiritualità laicale, ovvero quale apertura al mistero vibra nella nostra quotidianità. Ci aiuta a riflettere su questo aspetto una cara amica dell’Ac, la dottoressa Roberta Preziosi.

Di stupore e mistero

esercizi_spirituali_Dell’uomo, cioè di noi stessi, conosciamo i bisogni e i desideri, i successi e le sconfitte, la fisiologia e la patologia,  quello che facciamo e quello che sentiamo e altro ancora. Ma è difficile comprendere se ha un senso il nostro esserci, la nostra stessa vita.  Così difficile  da negare o nascondere questa domanda di senso, perché ci spoglia di qualsiasi identità e illusione di possesso.  Chi io sia realmente non lo so ancora... scriveva R. Guardini.

Penso che la spiritualità sia quello spazio in cui la persona accetta questa sfida . Da credente e non. Non si crede  per convenienza: non è “conveniente” e neppure “utile” porsi domande sul senso delle cose. In più, il credente vede che Dio è diventato privo di importanza per l’individuo, ma allo stesso tempo sa che ognuno è estremamente importante agli occhi di Dio. E di questo sente la responsabilità.

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IN CAMMINO PER… FARE NUOVE TUTTE LE COSE / 3

Fare nuove tutte le coseDopo quelli dedicati a giustizia e misericordia e a lavoro e povertà, ancora un contributo in vista dell’appuntamento del 22 ottobre, quando saranno con noi Marco Tarquinio (direttore del quotidiano Avvenire) e Rita Visini (Assessore alle Politiche Sociali della Regione Lazio).
Uno dei temi che affronteremo nel corso del pomeriggio alla chiesa di Sant’Egidio al Corso sarà certo quello della famiglia, un ambito cruciale non solo per i cristiani, ma per la definizione di una comune antropologia umana.

Ci aiutano a riflettere su questo versante (che tocca anche aspetti di quella “emergenza educativa” più volte sottolineata da papa Benedetto XVI) Stefano Aviani e Letizia Perugini, sposi da lunghi anni impegnati nell’opera del Centro di Aiuto alla Vita e del Movimento per la Vita.

Il dono rubato

famiglia“Io voglio una famiglia dove c’è qualcuno che ti aspetta ed è lì per te, voglio qualcuno di cui non devi avere paura che un giorno ti lasci sola, voglio la sicurezza che i miei figli non siano abbandonati e che saranno sempre amati”. Così una ragazza di 17 anni, famiglia divisa e nessun particolare percorso ecclesiale. Un lavoro svolto a scuola che diventa una contestazione forte, la rappresentazione di un desiderio insopprimibile e la denuncia di una solitudine che accomuna tanti ragazzi cui troppo spesso si chiede di farsene una ragione, magari con l’aiuto dello psicologo. C’è un buco nel cuore dei giovani che nasce da dentro la vita degli adulti ed è ignorato dalle istituzioni e dai media. Non si creda però che riguardi solo loro: è la ferita di un’intera società che sembra aver smarrito il senso della propria responsabilità educativa e vede nei giovani non una speranza, ma un problema. Una civiltà che, schiacciata sul presente, sembra quasi priva di ricordi e di sogni, senza più un presentimento del futuro. Un filo si è spezzato… Continua la lettura di IN CAMMINO PER… FARE NUOVE TUTTE LE COSE / 3