azione cattolica viterbo

Cerca

Vai ai contenuti

sulla strada

PERCORSO DI RIFLESSIONE SU S. PAOLO



SCHEDA N. 1: L'INVITO ALLA CONVERSIONE


1. Essere cristiani: due testimonianze
I - Sono a Verona insieme a mio marito per il week-end; siamo entrati in cattedrale, incuriositi da tutta questa gente ordinata e serena, che sembrava andare ad una festa...Noi siamo cattolici e ci teniamo molto alla nostra identità, soprattutto oggi , in cui mi pare che regni ovunque una grande confusione. Ci siamo sposati in chiesa, abbiamo battezzato i figli ,andiamo a messa la domenica, quando possiamo..
Non ci domandate di più, però più di questo non abbiamo. Lavoriamo tutti e due, con orari pesanti; pranzo al bar con un tramezzino, una cena un po' sconclusionata la sera, prima che ognuno vada ad addormentarsi davanti alla televisione o al computer..Nostra figlia ha dodici anni: vive giornate frenetiche, riempite dai trilli del cellulare, dallo scambio ossessivo di sms,da lunghe fughe in motorino..Suo fratello ha diciotto anni, frequenta in modo svogliato una scuola che non gli trasmette nessuna passione, ha più amicizie virtuali che reali, fatte di non luoghi e di non storie ...Non siamo ancora atei come lo stanno diventando i nostri figli, non siamo più cristiani come i nostri genitori...Ci sentiamo davanti ai nostri figli come una coppia sterile e paralizzata dalla preoccupazione del futuro, incapaci di accompagnali verso la fioritura della vita. Le poche e stentate verità cristiane che ricordiamo e che cerchiamo di insinuare tra le pieghe dei nostri pochi discorsi con i figli appaiono a loro un parco archeologico, anacronistico e non più abitabile. ...Ci sono tante persone in bilico come noi tra indifferenza e nostalgia.
(Testimonianza all' Incontro Nazionale AC , Di-segni di speranza, Verona, Aprile 2006)

II - L'africana Giuseppina Bakita, nata nel Darfur nel 1869, all'età di nove anni fu rapita da trafficanti di schiavi, picchiata a sangue e venduta sui mercati del Sudan. Si ritrovò così schiava della madre e della moglie di un generale che la fustigavano ogni giorno procurandole 144 cicatrici. Passò poi nella casa del console italiano Callisto Legnani che tornando in Italia la portò a Venezia dove Giuseppina venne a conoscere un " Paron" totalmente diverso: il Dio vivente, il Dio di Gesù Cristo."
Fino ad allora aveva conosciuto solo padroni che la disprezzavano e la maltrattavano o, nel caso migliore ,la consideravano una schiava utile. Ora, però, sentiva dire che esiste un "paron" al di sopra di tutti i padroni, il Signore di tutti i signori, e che questo Signore è buono, la bontà in persona. Veniva a sapere che questo Signore conosceva anche lei, aveva creato anche lei anzi che Egli l'amava. Anche lei era amata dal "paron" supremo davanti al quale tutti gli altri padroni sono solo miseri servi...Anzi, questo padrone aveva affrontato in prima persona il destino di essere picchiato e ora la aspettava alla destra di Dio padre..
Capiva ciò che Paolo intendeva quando ricordava agli Efesini che prima erano senza speranza e senza Dio - senza speranza perchè senza Dio.


2. La testimonianza dell'apostolo Paolo: Convertirsi
Per l'apostolo Paolo non esiste l'idea di un cristiano non consapevole e senza convinzione; Paolo, quando scrive le Lettere, non pensa a uomini e donne incerti e irresoluti in Cristo, che vogliono o no essere cristiane, che sappiano o no di esserlo. Il dato proprio della condizione dell'umanità è la comunione con Adamo, la condivisione dell'umanità di Adamo, sotto il potere del peccato, sulla via verso la morte. Ma la comunione con l'ultimo Adamo, la condivisione nella umanità risorta del Cristo oltre il potere del peccato e della morte, non è stata data allo stesso modo della prima. Ha avuto come conseguenza un passaggio, una fine e un inizio, un passo al di là di un crepaccio, un salto verso una nuova pianura, l'inizio di una vita nuova.
Una particolare caratteristica delle Lettere di Paolo è la frequenza con la quale l'apostolo richiama i suoi destinatari agli inizi della loro scelta di fede, all'ascolto decisivo, alla esperienza iniziale di grazia.

Rom 6,3-4
[3] O non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? [4]Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova.

Rom 6,17-18
[17] Rendiamo grazie a Dio, perché voi eravate schiavi del peccato, ma avete obbedito di cuore a quell'insegnamento che vi è stato trasmesso [18]e così, liberati dal peccato, siete diventati servi della giustizia.

Rom 8,15
15] E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: "Abbà, Padre!"

1 Cor 1,4-5
[4]Ringrazio continuamente il mio Dio per voi, a motivo della grazia di Dio che vi è stata data in Cristo Gesù, [5]perché in lui siete stati arricchiti di tutti i doni, quelli della parola e quelli della scienza.

1Cor 12,13
[13]E in realtà noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti ci siamo abbeverati a un solo Spirito.

1Cor 15,1-2
[1]Vi rendo noto, fratelli, il vangelo che vi ho annunziato e che voi avete ricevuto, nel quale restate saldi, [2]e dal quale anche ricevete la salvezza, se lo mantenete in quella forma in cui ve l'ho annunziato. Altrimenti, avreste creduto invano!

Gal 3,1-3
[1] O stolti Gàlati, chi mai vi ha ammaliati, proprio voi agli occhi dei quali fu rappresentato al vivo Gesù Cristo crocifisso? [2]Questo solo io vorrei sapere da voi: è per le opere della legge che avete ricevuto lo Spirito o per aver creduto alla predicazione? [3]Siete così privi d'intelligenza che, dopo aver incominciato con lo Spirito, ora volete finire con la carne?

I brani della Lettera ai Romani richiamano tre momenti fondamentali della scelta di fede: il battesimo; la trasmissione dell'insegnamento e la filiazione divina. Nell'immersione nell'acqua, il cristiano muore con Cristo e rinasce con Lui a una nuova vita, nella quale diventa libero dal peccato, ma allo stesso tempo "servo della giustizia", "figlio di Dio". Giustizia non in senso legalistico, ma nel senso della relazione con Dio. Tutta la sua vita appartiene a Dio ed è a Lui orientata. I brani della Lettera ai Corinzi e il testo della Lettera ai Gàlati presentano l' intervento attivo dello Spirito come aiuto per il cristiano per mantenere la fedeltà al Vangelo annunziato da Paolo. In particolare, viene sottolineata l'esigenza dell'unità che deriva dal battesimo.

3. Interroghiamoci
Quando mi sono convertito/a?
Se non c'è stato un momento preciso, certo sono avvenuti momenti di cambiamento, di rivolgimento, di crisi che ci hanno portato, attraverso la consapevolezza della nostra debolezza, ad una comprensione nuova della nostra fede. La "grazia" alle origini della conversione.

4. La conversione come adesione "inquieta"
Il credente- dicono alcuni - è l'uomo che ha già trovato, mentre noi siamo ancora dei cercatori . Come il matrimonio è la fine dell'amore, così la Fede è la fine dell'avventura umana.
Essi avrebbero ragione se la Fede fosse un traguardo e non un ingresso..Il cristianesimo è la più vera e grande inquietudine..la pace, come lo stato di grazia, non è una posizione d'inerzia. Vi dimorano speranze che non sono ancora colmate, zone oscure non illuminate .La Fede comporta una certezza: e giustamente la teologia annette un grande valore a questa tranquillità nell'ordine, ove intravvede un anticipo del possesso immutabile...
L'atto di fede è un'attività intermedia fra due estremi: aderisco pienamente, pur inquietandomi; m'inquieto, pur aderendo. Non è l'adesione all'evidenza, ma l'adesione al mistero che mi dispone al travaglio...L'avventura quindi continua anche in chi ha la grazia di credere. Continua in tutto il mio essere, nell'intelligenza, nel cuore, nella volontà...L'inquietudine dell'uomo è il suo bisogno di crescita. Ove manca, la vita morale e la stessa ricerca intellettuale s'impoveriscono, anche in uno stato di grazia (Primo Mazzolari -Della fede)

5. La parola di Papa Benedetto XVI
Per rispondere alla chiamata di Dio e mettersi in cammino, non è necessario essere già perfetti…La fragilità e i limiti umani non rappresentano un ostacolo, a condizione che contribuiscano a renderci sempre più consapevoli del fatto che abbiamo bisogno della grazia redentrice di Cristo. E' questa l'esperienza di san Paolo. Alla sua preghiera di essere liberato dagli schiaffi di satana riceve la risposta: "Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza". Paolo, accettando questa decisione del Signore, dice: "Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo" (2 Cor 12,7.9).
"Vantarsi delle debolezze" significa accettare volentieri, di cuore, la propria situazione di debolezza: i limiti delle proprie forze, le sofferenze, sapendosi così vicini al Signore, vivendo fiduciosi nella sua potenza, nonostante le nostre debolezze.
(Messaggio, 5.3.2006)
6. Scegliamo un impegno
Impegniamoci a rileggere i passi delle Lettere di Paolo citati nelle righe precedenti. Riflettiamo su quello che significa per noi "essere cristiani" e su dove e come noi concretamente realizziamo questa nostra identità. Scegliamo un aspetto della nostra vita che ci porta più lontani dall'idea paolina di "cristiano"ed impegniamoci a migliorare.
Troviamo i modi per discutere (con i figli, gli amici, i parenti..) il messaggio banale e corrosivo che i mass-media propongono sul "cristiano"…

Orazione conclusiva

Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio,
mentre camminiamo sulle nostre vie,
nella foschia dell'incredulità e del dubbio,
vieni a folgorarci con la tua Luce,
affinché riconosciamo in Te l'unico nostro Salvatore
e ci mettiamo pienamente al tuo servizio
per annunziare a tutti gli uomini
che Tu sei Dio e vivi e regni nei secoli eterni.

Amen.

Home Page | Chi siamo | Responsabili | Documenti | Laboratorio formazione | MEIC-Studiolo | Album | Archivio | Link | Mappa del sito


Torna ai contenuti | Torna al menu